Da quando ho deciso di installare Ubuntu in dual-boot sul mio portatile, mi sono ritrovato a passare più tempo su Linux che su Microsoft: la velocità in più che ho ritrovato sul mio Asus, mi ha dato l’impressione che la macchina fosse nuova e, tutto ciò, non mi è costato nulla. Linux, però, da sempre ha fama di essere un sistema operativo complesso: Ubuntu, con la sua semplicità d’uso, sta contribuendo a sfatare questo mito.
Perché usare Ubuntu? Perché l’installazione con Windows è molto semplice e perché dispone di un gran numero di strumenti più che utili, grazie ai quale questo sistema operativo si propone come un prodotto interessante e ricco di opzioni. La cosa più semplice, per gli utenti Windows, è andare sul sito di Ubuntu e scaricare l’installer: quindi, dopo averlo eseguito, è necessario dare una partizione per il sistema operativo.
Tutti coloro i quali fanno uso di programmi gratuiti su Windows, scopriranno che è possibile mantenere queste cose interessanti anche su Linux: ad esempio, con Google Chrome, fors’anche più scattante su Linux di quanto non riesca a fare su Windows 7. Programmi vitali come VLC, 7Zip e Skype dispongono tutti delle proprie versioni Ubuntu, rendendo meno traumatico il cambiamento di sistema operativo.
Wine, “Wine is Not an Emulator”, wine non è un simulatore, permette di eseguire le applicazioni Windows più popolari senz’alcun problema: in effetti, Adobe Photoshop, Spotify, World of Warcraft o Counter-Strike sono tutti compatibili, senza necessitare di alcun particolare accorgimento.
Con Linux, inoltre, cambiano in modo piuttosto notevole le operazioni correlate al sistema operativo UNIX: in effetti, è quasi sempre presente la notifica con la richiesta di autorizzazioni, che in questo senso finisce per proteggere in modo efficace ed efficiente il computer, siccome senza consenso, tante modifiche non sono attuabili, soprattutto perché è necessario inserire nome utente e password di un account amministratore. Ciò non vuol dire, tuttavia, che Linux sia esente da rischi e minacce: semplicemente, sono in numero più contenuto.
In fatto di personalizzazione, molti utenti Mac sono molto soddisfatti di come si presenti il loro sistema operativo, e dal canto loro, gli utenti Windows non possono in alcun modo argomentare; la GNOME predefinita del sistema operativo non è granché, tuttavia, è molto facile personalizzare il sistema. Tanto le barre delle applicazioni quanto le interfacce della finestra, possono essere modificate con tanta fantasia, con un gran numero di opzioni selezionabili.
In conclusione, quindi, si può affermare che Ubuntu sia una valida alternativa a Windows, e a seconda delle proprie necessità, si può decidere di passare o meno a questo sistema operativo: di certo, Ubuntu non costa alcunché e può offrire tanto.