Verizon permetterà ai suoi utenti di non essere tracciati dal suo zombie cookie

AP451797431321Verizon permetterà ai suoi utenti di scegliere se lasciar agire o meno il tanto chiacchierato “unique identifier header” o UIDH, un ID digitale utilizzato per tracciare le abitudini di navigazione dei suoi utenti.
Precedentemente vi avevamo già parlato di questo “cookie zombie” che, stando a quanto dicono i ricercatori, può continuare a tracciare gli utenti anche dopo svariati tentativi di eliminazione.
L’UIDH di Verizon è utilizzato per fornire annunci pubblicitari su misura per i propri utenti.
Il problema sollevato dai ricercatori e dagli utenti riguarda il fatto che, anche cancellando i tracking cookies, è possibile per terze parti utilizzare l’UIDH per ripristinare i “tracciatori” senza il consenso degli utenti. Il che è un bell’affronto alla privacy dell’utente stesso.
Mashable ha chiesto delucidazioni a Verizon e la risposta di una portavoce, ha confermato la questione. Vi riportiamo, di seguito, la sua dichiarazione:
“Verizon prende sul serio la privacy dei suoi clienti ed è un argomento centrale quando sviluppiamo nuovi prodotti e servizi. Assieme all’evoluzione dell’ecosistema pubblicitario su dispositivi mobili, cresce anche il nostro business pubblicitario, ma cerchiamo sempre di trovare le soluzioni migliori che possano proteggere la privacy dei nostri utenti.
Abbiamo ascoltato i nostri utenti e dato loro la possibilità di scegliere di far parte o no del nostro programma pubblicitario. Abbiamo iniziato a lavorare per espandere questa scelta, per permettere agli utenti di non utilizzare l’UIDH e presto renderemo la cosa possibile. Ricordiamo, comunque, che Verizon non condivide per nessun motivo le informazioni sui suoi utenti con terze parti.”
Poco tempo fa si era scoperto che una società chiamata Turn stava utilizzando questi zombie-cookie sui clienti Verizon per poi vendere spazi pubblicitari ritagliati sulle abitudini degli utenti. È presumibile, perciò, che anche altre parti possano sfruttare l’UIDH per lo stesso scopo.
I servizi di Ad blocking, così come l’utilizzo di un VPN o di altri proxy sicuri possono aiutare ad arginare il problema, ma l’utente medio, meno abituato a questi meccanismi, resta indifeso.
Dopo il rapporto di ProPublica sull’argomento, Turn ha dichiarato che avrebbe smesso di utilizzare il cookie per queste aste pubblicitarie.
Altre società hanno utilizzato questi “supercookies” – tra cui AT&T che comunque ha smesso di utilizzarli lo scorso Novembre.
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Scritto da Octavia

Salve a tutti, sono Margherita, fervida credente nel potere delle parole. Scrivere è una delle mie passioni. Ho iniziato diversi anni fa scrivendo per Heavy World e collaborando con eutk come redattrice ed intervistatrice, due note webzine e From Wishes To Eternity, rivista ufficiale del fanclub di una nota band musicale finlandese, i Nightwish. Essere informata su ciò che mi circonda, altrettanto. Adesso sono un'articolista freelance, lavoro principalmente su Scribox.it ma anche su altre piattaforme. Collaboro, inoltre, presso la facoltà di giurisprudenza come tutor alla pari. Sono una laureanda della medesima facoltà con una buona padronanza dell'inglese base e giuridico. Sono una di quelle persone che crede che la vita abbia sempre qualcosa da insegnarci, per cui piedi saldi a terra e sguardo che scruta lontano in attesa della prossima esperienza di crescita.