Stoccaggio dell’energia elettrica: impulso per le rinnovabili

Uno dei problemi più grandi delle energie rinnovabili è l’irregolarità della presenza di vento e luce solare. Le reti elettriche moderne sono progettate per far fronte al picco di domanda in tempo reale, non per immagazzinare l’energia in eccesso in attesa di necessita. La produzione di energia eolica e solare sono legate alle condizioni ambientali, motivo per cui alcuni critici hanno affermato che la tecnologia non è ancora abbastanza affidabile per sostituire le tradizionali turbine a gas.

La società inglese Highview Power Storage sta lavorando, però, in questo senso, e i dati che a raccolto smentirebbero la precedente affermazione. Negli ultimi due anni, la Highview ha progettato un sistema per il recupero del calore e l’immagazzinamento dell’energia in un impianto del Buckinghamshire, in Inghilterra. Si sfrutterà il fatto che le turbine eoliche continueranno a girare anche di notte, quando la domanda di energia diminuisce. Con la tecnologia tradizionale, questo sarebbe del tutto sprecato.

Qual è allora il segreto di Highview? L’azienda utilizza l’energia in eccesso (quella che andrebbe sprecata, per intenderci) per produrre azoto liquido (o quello che alcuni chiamano aria liquida). L’azoto liquido viene prodotto durante la notte e conservato in serbatoi ad alta pressione. Durante il giorno, quando la domanda di energia cresce, l’azoto può essere riportato a temperatura ambiente. Il gas si espande e fa ruotare la turbina. L’azoto liquido tornato alla temperatura normale, si reimmette nel sistema per un nuovo ciclo.

L’idea di utilizzare l’azoto liquido non è nuova, ma l’approccio di Highview è molto più efficiente rispetto ad altri modelli proposti fino ad oggi. Il sistema di per sé ha un’efficienza del 25%, ma se collocata accanto ad una centrale elettrica tradizionale, il sistema utilizza il calore di scarto prodotto dall’impianto. L’azienda sostiene – a queste condizioni – di poter portare l’efficienza al 70%.

Questo sistema potrebbe essere applicato anche alle normali centrali per immagazzinare l’energia prodotta fuori dagli orari di punta. Attualmente, le società elettriche tendono a conservare le loro strutture – vecchie e meno efficienti – perché rispondono bene alle elevate richieste durante i momenti di picco. Ma gli studi dimostrano che anche un modesto utilizzo dell’energia rinnovabile può avere un impatto sostanziale sui livelli di inquinamento. Visti i problemi tecnici che ostacolerebbero la progettazione di “pile” su scala industriale, il sistema basato sull’azoto potrebbe essere una reale alternativa.

Scritto da niknikolas94